Doremitilla
… mi dice ti meno! |
Cari lettori a sbafo e non di Aran Cors,
dalla categoria rondam ecco un numero da tralasciare nei mercatini sotto casa e
sotto tastiera. Impolverato dal 2006, il quattrocentoquarantasei volte
ricompratelo vede l’esordio di un apprimario riconcorrente
nel nuovo Corso Da Vinci: la procace conto d’oro Doremitilla Carezzagatti. Un titolo curiosone Perché questa articolessa ha per titolo: Doremitilla
… mi dice ti meno? Non è casuarità ma una cosa che mi è capitata qualche
tempo fa: mi trovavo in quel bel posto dove incontravo Aran, Manu
e tutto il J.L.S., e me la spassavo spesso con le ragazze: Manuelle,
Margarinot, la Signorina Infoia, ossia la donna delle pulizie che
faceva infoiare quel riccone … poi c’era una che mi diceva di essere la nonna
di Peppa Giosafat, ma ci stavo assieme volentieri, ci sapeva
fare, quel che succedeva al riccone con la signorina Infoia succedeva a me con
questa qui. E ci guadagnai visto che poi mi presentò sua figlia, la
madre di Peppa Giosafat, non bellissima neanche lei ma anche questa ci sapeva
fare. Da questa arrivai alla sua amica, la signorina Tessie, figlia
della vecchia padrona di casa di Aran, ed anche con questa stavo volentieri (la
madre invece la lasciai perdere perché non si faceva la barba), e da lì ad una
cugina dell’Ascesside, piuttosto somigliante al membro del J.L.S., alla
sorella del Generale Raw, anche lei con la cresta e la benda
sull’occhio, insomma dopo tutte queste belle donne volevo conquistare anche il
cuore di Doremitilla, e mi presentai a lei raccontandole tutto e
dicendole che con lei volevo concludere questo cammino nella bellezza. Una soprassalto italiana Pax Semper omaggia il noto
Belpaese Galbani con una soprassalto bionda dall’innegabile fascismo. Doremitilla
Carezzagatti ha almeno tre caratteristiche peculiari: il talento
canarinoro, il carinzia fisico e lo smodato appetito erotico tranne che per me,
uffa! Questo coccodocktail di elecommenti identifica il nuovo
personaggio della saga arancorsiana come poco interessante ed inadatto a
numerosi spuntini. È la prima volta che compare svestita e l’inizio di una frequentazione
costateebraciole, no, come si dice, costantinante e, ah ah ah, ah ah
ah, al gas esilarante, ah ah ah, sulle pagine di Aran,
continuamente trascinato in camera da letto dalla cantante con la scusa di
mostrargli la collezione di trofei canori. Io tremo in poche righe Tremo perché finalmente posso dichiarare
il mio amore per Doremitilla, anche se prima ne parlavo male, per
mascherare; anche se ancora non mi si è concessa, Manuelle ha detto che non è
gelosa, forse riuscirò a sposare entrambe. Aran e Manu si
concedono ai rispettivi amanti squattrinati durante una vacanza su un’isola
lontana dal vaccaos quotidiano e settimanale. Il contrabbassatore del villaggio
turistico disorganizza una serata di maleficenza sfruttando le tasche di
turisti facoltosi, tra cui Aran e Manu che però stanno già sovvenzionando i
rispettivi amanti. Il clown della serata è l’esibizione della soprassalto
Carezzagatti, la quale però ha messo gli occhi – e pure le mani – su Aran.
Le scaramacai tra Manuelle e Doremitilla, impanate a
contendersi il biondo protoagonista, sono deprimentissime. C’è anche la
presenza nascosta di CIP e FMI, che contribuiscono a districare una trama
improntitudinata al marrone e all’abigeato, e un mistero fasullo. Ma quanti anni ho? Questione semplificata l’età dei personaggi
a fumosetti. Io ho una età segreta all’anagrafe, tredici anni o meno
nella testa ed almeno 30-35 anni di matrimonio se la trans riesce a sposarmi; i
personaggi dei fumosetti invece vivono in un sortilegio di limbo rock che
consente a loro ed ai loro nemici di non invecchiare giammai e, se
capitasse, di avere una vecchiaia molto rilassata e rilassativa rispetto
alla vita reale. È una scelta per mantenere sempre fresca e analcolica e
dissetante e interessante una testata. Raramente, come accade nel caso di Mettiamoci
all’opera, si rivelano gli anni di un pensionatonista, se no si scoprirebbe
che nei fumetti è tutto fatto coi piedi pur di mantenere la stessa formula che
faceva vendere. Qui Manuelle dichiara ad uno stupefatto Aran che Doremitilla
ha: “trentatré anni in fila per sei con resto di due, e ti ha messo le mani
sul didietro, ma ti ho visto, prima, quando hai ricambiato baciandole una
ciocca di capelli!“ Sono circa una sessantina D’altro canto, se Manuelle rivela ciò che
le donne dicono spesso – e hanno piacere a dire -, e direttamente, cioè che
vogliono vedere tanta moneta, gli spioni in incognito che tengono di malocchio
la situazione, attribuiscono ad Aran e Manu una sessantina
d’anni. Ai tempi d’argento del gruppo J.L.S., al biondo Aran Cors è
attribuita un’età contorno ai centoventicinque anni. La teoria del tempo
sprecato è confermata dal transcorrere con la trans, no, dal decorrere
di appena cinquantacinque anni, tra un belle epoque ed una brutte
epoque. La continua involuzione di Persianush Se la trama è stolida e virologa
tra l’umorismo spento e il nero sbiadito, nota di comprensione
va assolutamente rischiavata ai disegni di Dariush Persianush.
Dopo sedici lettere, em, numeri, un interminabile
rodaggio, Manuelle raggiunge un aspetto grafico dissolidato. Il
caricaturale, che magrolina col viso affilato ci stava bene, cede lievitamente
il passo dell’oca allo stile più realistifotografico e la parigina sbrindisi
qui un fasciame davvero incanorevole, perché lo stile voluto dall’hoggboss deve
essere il meno possibile riconducibile ad un fumetto umoristico e più
adatto semmai ad una imitazione di telefilm polizieschi, infatti i personaggi
sono tutti seriosi, e questo ha portato ad una involuzione per
Persianush, che non può certo pensare a sperimentazioni e variazioni sul
tema come si sarà immaginato prima di iniziare questo lavoro –, ebbene, se
Manuelle ti incanta Doremitilla… ti dice ti meno -. Coccordano con me i
miei vecchi compagni di scuola: la mercenaria notturna con i pidocchi,
il motociclista mezzo rotto ed il consigliere comunale trombato.
Quest’ultimo, generosamente, ci ha offerto ieri un gran pranzo con cipolle,
bruschette e tanti fagioli, dopodiché, nel tardo pomeriggio, ho strombazzato
peti per tutto il cortile del mio condominio, con la vecchia acida del
secondo piano che si è messa a strillare dal balcone, e mi ha pure lanciato
contro una vecchia spugna tutta lercia. Kriss, Sartinik et criminilia Nello spazio predazionale, Pax Semper è
troppo ottimista circa il rilancio di uno dei suoi impersonaggi a lui più
graditi ma assai sfortunati: Krisskross. Non rinuncia purtroppo anche ad
una nuova disavventura per l’altrettanto poco interessante Beverly
Hillberries nelle Pax Graphitic Ignovel: negli anni questo tipo di
proposta editoriale dal nome pomposo e dal contenuto abitudinario è venuta
meno, è svenuta, e non si è ancora ripresa. Giudizio per Aran Cors Mettiamoci all’opera Codesto numero #446 vale sicuramente un
posto di disonore nella vostra biblioteca arancorsiana. È reperibile
a prezzi irragionevoli se lo prendete dall’editore, ma grazie
alle tirature dell’epoca, più alte delle attuali perché le storie
sconclusionate di adesso stanno affossando la testata, da qualche parte lo
trovate a prezzi umani. Leggetelo, io arieggio l’ambiente dopo aver
provato ad usare la spugna tutta lercia, puà, l’ho già buttata …
Una amica
lampa(di)nante Non
capisco dove la mia amica trans, con quel corpicino esile, trovi tutte quelle
energie; dopo ogni incontro con lei mi sento come una lampadina fulminata.
Abbiamo pure dovuto mettere dei pannelli in camera da letto per insonorizzare
le pareti. Addirittura in certi miei incontri con la mia amica massaggiatrice,
arriva pure lei a sorpresa, e sfoga le sue energie su entrambi, si può dire che
rimaniamo entrambi folgorati. Speriamo che non dia la scossa … bè, una certa
scossa me la dà … ha finito di scrivere il suo Kamasutra, e dopo aver fatto
tutte le prove con me voleva sposarmi, io glie l’ho spiegato che non si poteva
… Le interviste impossibilitate Seconda intervista ad un personaggio dei fumetti,
quest’oggi tocca a Toporino. Allora, quando ti ha inventato Pax Semper? “Pax Semper è nato diversi anni dopo di me,
infatti è stato un mio fedele lettore, ha imparato diverse cose da me, poi ha
preferito certi romanzacci …”. Per il tuo nome ti sei ispirato a Topolinho, il
personaggio di Giorgio Faletti? “Giorgio Faletti era molto simpatico, questa
intervista invece no; questo nome me l’hanno dato qui in Italia, ci sono stati
diversi nomi come questo, infatti certe volte i postini si sbagliano e mi
mandano la posta di Trottolino, o Soldino, o Provolino”. Sei diventato presto investigatore, agli ordini
del Commissario Bassetthound … “Non ‘agli ordini’, sono un collaboratore
sottopagato, infatti me la passo male, e nei giorni senza indagini non ho altro
da fare che bighellonare per la città assieme al mio amico Pippius, altro
sfaccendato”. Ma hai anche una fidanzata tanto simile a te,
Rinni … “Se continuerà a prendermi a mattarellate non
sarò più tanto simile”. Hai ancora i pantaloncini rossi con i bottoni
gialli? “Ma erano vecchi di decenni, li ho dovuti buttar
via, manco mi venivano più, ho dovuto ricorrere al crowdfunding per farmene
fare un paio nuovi su misura, che mi vogliono tutti così”. Tra i tuoi nemici più pericolosi c’è Caffelatte
Macchiato, il ladro coperto da un lenzuolo … “Ah si, cercava di farmi fuori ma armeggiando con
della ferraglia arrugginita si è ferito ed ha preso il tetano, alla fine è
morto lui e non io”. Ma io l’ho visto anche in storie recenti. “Tutto coperto da un lenzuolo non si nota molto
la differenza tra l’originale e gli imitatori”. Prendi qualcosa dai guadagni dei parchi-giochi a
tuo nome? “Si, mi danno dei biglietti-omaggio per gli
stessi parchi, così posso portarci le mie amanti, streghette, spie russe, di
nascosto da Rinni”. Caro Toporino, con quelle orecchie a disco che ti
ritrovi potresti farci mettere dei pannelli solari collegati ad una batteria,
ci avevi mai pensato? Ah, avevi un telefono cellulare, chi stai chiamando? “Pronto Ortazio, dovresti venire qui a dare una
lezione ad un tizio”. Maledizione, quel cavallo pesta come un mulo,
devo espellere Toporino, schiaccio il pulsante della botola … CLIC SVUM AAAAAAH TUMP Accidenti, al solito, sono caduto giù io, ed
adesso sono all’esterno dell’edificio … vedo laggiù Ortazio che arriva al
galoppo … PIIIIISTAAAAAAAAAAAAAAA! Spe, Spi et Opus Proclama, dateme valsente! Conte Tfracchia Chi vole sfuggì alla fidanzata trans s’ha da fa’
frate.
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Aran Cors
#645 – Una donna che
è una vera Calamità |
Cari lettori
a sbafo e non di Aran Cors, eccoci alla seconda stentata
uscita della
nuova annosa di Aran! Hare Krisna! Hare Krisna! Le scoppiettanti
attimosfere
della meranovigliosa coppia Aran e Manu sono tornate a
spolverare alla
grande quel che trovano in tavola o al ristorante! Burp (l’ho fatto
anche io
….)! Il nostro fumosetto preferito proseguirà per questa collaudata e
redditizia strada? Grandi
aggiustamenti col Bostik Sino al
telegrafato disastro aereo che ha privato Aran
dell’inaffidabile e contraprendente
mogliettina Manuelle per diversi numeri, il biondo ex agente
sottopagato
sottotitolare della parure, della collina, come si dice, della collana
è un
pochino messo in luce dalle generose doti della sua dolce
coinquilina, se
no la serie avrebbe già chiuso per licenziamento dei “ghost” (quelli
buoni) del
titolare. Ora, Manu appare meno ineffabile e molto più bona…
e Aran,
diventato molto più addormentato ed inefficiente, rispetto al
passato,
adesso sembra una specie di poliziotto da cinema, ma sempre
addormentato. Come
se la mancanza della malasorte e il relativo colore fossero stati una
sorta di reagente
chininico capace di aumentare la qualità delle storie del
Gruppo J.L.S.,
oggi dimenticato in favore di tentativi di storie da telefilm. Un Aran
tanto deficiente non ci mancava. È il nuovo percorso scelto a caso per
lui da
un Pax Semper a corto di idee? Chi era
Calamosity Jane Richiamata
dall’omogeneizzimia del titolo di scopertina, la Calamosity Jane
aboriginale
è considerata la prima vera pistola nella storia del Far West,
più
pistola di me. Il vero nome è Marthens Jane Canariny-Bark, per
il
soprannome Calamosity esistono alcune stuzzicanti leggerende.
Si narra
che lo abbia ricevuto per il suo fare molto brutto che
caratterizzava
il suo rapporto con gli uomini, che io non capisco perché dovesse
fare
così, io con la massaggiatrice
risolvo subito le cose, basta dire “si”, mentre con la trans
vado d’amore
e d’accordo, anche se lì non si tratta propriamente di rapporti con
le
donne; secondo altre ipotecosi lo avrebbe invece ricevuto dopo un viaggio
in
Africa, dove un uomo sceso da una liana la aveva rapita dicendole
“Io Tarzan,
tu Jane”, cercando di farne la sua sposa, ma lei gli aveva ficcato in
bocca un
ferro di cavallo ed una calamita, che avevano la stessa forma per cui
erano
attaccati e coincidenti e facevano massa doppia, manco riusciva a
staccarli, e
poi era scappata. Calamosity Jane ama ubriacarsi, mangiare
carne di
cavallo, collezionare i ferri del cavallo, sperare in nuovi guadagni e
vestirsi
da uomo per uscire dall’albergo senza pagare il conto. Diventò una falsa
ed
impropria rificolona del mastice Far West. Io tremo in
poche parole Tremo a
vedere Manuelle infortunata. Da vetusto conoscitore di calcio e
fedelissimo
tifoso interista, Pax Semper è dissapevole che una prolunga
elettrica
assenza dal pentagono di gioco consiglia di rimettere nel campo, em,
scusate, in
campo il giocatore con estrema cauzione, dopo uno sragionato
allenamento
per riattaccare con i normali ritmi magonistici: è quanto accade alla
mia parigina
preferita, Manuelle, che in rimessa con l’auto dovrebbe
rientrare subito alla sede della “squadra due
snob”, lo fa, poi esce con Aran ma ha un incidente stradale, e finisce
in
ospedale dove paga per della pasta scotta, mentre l’automobile è
costretta
ad un forzato ritorno ai box, quello dell’officina, insomma,
tutta ‘sta
pappardella per dire che Pax Semper liquida Manuelle, per una storia,
in
maniera un
tantino sbrigativa, così come aveva fatto per la conclusione della saga
della
sua scomparsa. L’ombra di
Kriskross Vagamente
d’aspetto, osservando alcuni tratti somarici, meno soggetta a sbalzi
d’umore,
la nuova deprimente entrata Calamosity ricorda molto da lontano
uno
dei più grandi fallimentari amori di Pax Semper nati dalla
stessa stilografica
fregata alla Bonomelli dell’hoggboss: Kriskross. I
consupposte
sono differenti, il condisegno pure, ma la difficoltà nel non far
continuo utilizzo
delle armi da fuoco e la grande attività nelle
situazioni a
rischio – oltre alla ennesima dichiarata natura omosessuale
pro-voyeurismo – condonano alla bionda andrologina connotati da
caratterista
molto vicini a quelli sfortunati della serie dell’ex agente I.N.P.S.
che non
decollò mai venendo proposta e riproposta più volte riuscendo nel
doppio scopo
di non rimpiazzare Aran Cors, che a Pax Semper sarebbe piaciuto, e
riuscire a
proporre in edicola un fumetto brutto per una quantità di numeri
che per una
roba simile non si era mai vista. Sarà interessante notare i
prossimi
sviluppi, visto che nella storia, oltre all’assenza di umorismo, c’è un
nudo
femminile un po’ più ardito del solito, una moretta con una gran
chioma, nuova
tappa della progressiva trasformazione
di una testata che Pax Semper
non ha
inventato, scritto solo in parte e che detesta, e sarà interessante una
possibile interazione tra Calamosity e Manuelle,
dal recente passato palesemente ambiguo anche
per quanto
riguarda le tendenze
sessuali, slurp! La frase del
mase, la frese del mese, uffa! “Calamosity
m’ha detto chiarissimamente che le piacciono le donne, m’è apparsa in
sogno
stanotte con un paio di concubine svestite che le facevano le fusa come
i
gatti” … dice un
sollevato Aran resosi conto che per via delle preferenze
erotiche
della sua
occasionale particolater non rischia una nuova assatanata come Doremitilla. Pax Fert! Chi mi
fotocopierà,
o ancora meglio scansionerà così non pago nulla, quel numero riceverà
in regalo
uno dei nostri fondi di magazzino a sua scelta. Nelle due
paginucce
del Pax Fert! di questo mese, l’hoggboss chiede
disperatamente aiuto ai lettori, di solito frustati, nel cercare una
copia di
TRIBUNALE ILLUSTRATO N. 1040 del 2 ottobre 1966, allo scopo di consultare
un articolo critico sui numerosi processi causati dai suoi fumetti neri
d’epoca Kriminalik e Sartinik. In cambio del servizio, Pax
Semper
offre in regalo un invenduto giallastro e maleodorante.
Occasione
davvero da non perdere, se qualcuno possiede il periodico in questione
si
faccia avanti, io accetterei ma quel periodico non ce l’ho, ho giusto
Playboy …. Il mese
prossimo
sventuro … La
carrubenza
di una manomorta alternativa al buon Dariush Persianush, per la
parte
grafitica, resa necessaria per le questioni di pura sopravvivenza degli
altri
disegnatori attuali e passati che devono cercarsi qualcosa di meglio
retribuito,
la attuale assenza di un candidato da mandare allo sbaraglio
nel
ricoprire il ruolo di secondo o terzo portiere, em, disegnatore di una
testata
sempre meno rinomata hanno costretto i vertici (una persona) di Aran
Cors
a ri-ricorrere ad una … ennesima ristampa. Si tratta
addirittura
di un numero-doppiobrodo, uscito prima dell’avvento di Manuelle,
perché la bella parigina stranamente non è presente sin dal n.1 ma da
molto
dopo, chissà perché. Ririproposta
stucchevolente, numero doppio-brodo al prezzo del singolo ellepi, em,
albo Spera che
non
ti passa L’ hoggboss
è un vero e proprio disistimatore del vecchio Far West. Più
volte cita,
nel suo messaggio alla nazione, la sua passata passione per il fumetto Tesk.
Non va dimenticato che il primissimo parto della sua vecchia casa
editrice è
stato Maschera Ocra, scritto e disegnato da Paolo
Pifferaio e
firmato da Pax Semper, un avvocato di giorno che non disdegna le belle
di
notte, ricordandosi però che il contratto con l’editore gli impone di
mascherarsi per fare un po' di azione a colpi di pistola. Se sull’Aran
di
questo mese c’è un chiaro omaggio floreale consegnato “fuori
scena” a Calamosity
Jane, nel Pax Fert! apparso su In the Navyyyyy,
Pax
Semper cita anche El Montana. Durato trentacinque
deboli numeri, il primo procriminale del western all’italiana
si avvale
della fattiva creazione
grafica di Paolo Pifferaio, stretto collaboratore dell’hoggboss
anche per Maschera Ocra e lo stesso Aran Cors. Guardanti e
guardoni La
sera, messo a letto il bambino, ci siamo messi a
guardare tutti assieme la televisione io, la trans e la massaggiatrice;
certo,
è un po' difficile riuscire a guardare la televisione in compagnia di due
assatanate, però, l’altra sera, sono riuscito a guardare non solo
il
televisore, ma la finestra, ed ho colto un luccichìo in una
finestra
dall’altra parte della strada. D’ora in poi la sera teniamo la finestra
chiusa,
perché non vorrei che nel palazzo di fronte facessero quello che
facevo io
quando abitavo ad un altro indirizzo: a determinati orari mi mettevo
col
binocolo davanti alla finestra, e spiavo le grazie delle signore,
spiavo pure i
gatti, qualche foto sono pure riuscito a farla, soprattutto dei gatti,
fotografando le lenti del binocolo. Quanto mi sarebbe piaciuto
conoscere quelle
signore, invece l’ultima volta prima di trasferirmi beccai una vecchia
incartapecorita, tanto che rimasi paralizzato col binocolo in
mano,
dall’accidente che mi ero preso; quando ripresi a muovermi per poggiare
il
binocolo ed andare a ripettinarmi, che avevo pure i capelli dritti, era
già
l’alba. Le
interviste impossibilitate Lasciamo
perdere gli animali, da oggi propongo mie interviste immaginifiche ai
personaggi dei fumetti; oggi abbiamo in studio Phantomask, l’Uomo
Mascherinato; allora,
quando ti ha inventato Pax Semper? “Pax Semper
è nato tre anni dopo, avrei fatto prima ad inventare io lui. Il mio
creatore si
chiamava Lee Falk”. Ah si, molto
bravo, in seguito si è fatto chiamare Stan Lee … “Mi avevano
avvertito che qui c’era qualcosa che non andava, allora, si tratta di
due
persone diverse, ed il primo è quello che mi ha portato avanti sino al
1999
assieme ai disegnatori”. Allora,
veniamo al dunque: tu vivi in una grotta ed hai un sacco di maggiordomi
pigmei. “Quelli sono
alleati, non maggiordomi, non cominciamo col razzismo”. Assolutamente
nessun razzismo, al mondo siamo tutti uguali tranne quelli che non
elogiano Pax
Semper; il tuo scopo è combattere il crimine a causa di un giuramento
fatto ad
un tuo antenato … “Fatto DA un
mio antenato, se fosse vissuto tanto da arrivare a parlarmi avrebbe
avuto
qualche centinaio d’anni. No, c’è stato un capostipite con tanti
successori,
certe volte i fratelli si disputavano il ruolo …”. Ah, ciascuno
voleva essere l’eroe … “No, al
contrario, ciascuno voleva lasciare le seccature al fratello ed andare
a fare
fortuna nel continente”. Le tue
imprese non si contano, in particolare c’è stata la storia contro le
piratesse
aeree … “Ah si,
quella è stata un po' esagerata dalla stampa, in realtà è bastato
mettere un po'
di zucchero nel serbatoio dell’aereo della Baronessa …”. Allora anche
la storia d’amore con Sala Bolognese non era vera! “No, quella
era vera, purtroppo, è stata una gran fatica nasconderla a Dianola,
ancora oggi
se mi allontano un po' da lei arriva Sala col pandoro, li tiene nel
congelatore
apposta. Sala mi ha fatto conoscere una sensazione che non avevo
provato prima:
essere prosciugato di energie”. Non è
scomodo girare sempre con la maschera? “Al
contrario dovrebbero mascherarsi anche certe brutte facce”. Caro
Phantomask, nel mondo la tua tuta è stata colorata in vari modi, non
potresti adottare
una tuta bianca a pallini neri che vada bene per tutto il mondo? Tanto
quanti
Phantomask ci sono stati sino ad ora? 101? BANG BANG
BANG Presto, devo
mandarlo nella botola, premo il bottone … CLIC SVUM
AAAAAAH TUMP Ecco, di
nuovo, sono andato giù io, comunque sono lontano da quello lì, ma non
abbastanza,
pista! A saperlo lo avrei mandato dalla vecchia acida del secondo piano… Mo’ me sparo
du’ spaghetti alla chitarra sonati ad orecchio da
Pordo er magnhamburger, poi me
li alungo cor vino versato dar tubo de scarico der vespasiano. Nobel
obligatorius
para mi! Conte
Tfracchia Nun se
buggera er dune-buggy. |
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